Rugby Spot Ignoranza

The slow one now will later be fast

Archive for agosto 2009

L’estate calda del rugby/2

Posted by Giorgio Pontico su 28 agosto 2009

Ai tanti malori estivi della palla ovale si è aggiunto l’ennesimo episodio scandaloso, fino a qualche tempo fa di scena in ben altri teatri sportivi: l’aggressione al fischietto sudafricano Willie Roos da parte di alcune teste calde tifose dei Griquas è ingiustificabile e va a colpire il rugby proprio dove la ferita era ancora aperta.

Quando ho iniziato ad interessarmi di rugby ho trovato affascinante il principio di inviolabilità dell’arbitro, anche lui essere umano soggetto a errori come tutti gli altri.

Willie Roos si è dimesso dal panel degli arbitri sudafricani. A che pro fare sacrifici, imparare regole, partecipare a riunioni e gestire alcuni tra i più intensi match del pianeta? Se il premio di tutto questo, invece della riconoscenza e del rispetto, fosse quello ricevuto da Roos lo spirito del rugby sarebbe morto e sepolto.

La barca tuttavia non sta affondando, lo si vede dall’entusiasmo dei ragazzini che, dalla Nuova Zelanda all’Uruguay passando per il Canada e il Kenya, ancora provano puro divertimento cercando di indovinare i rimbalzi di quel pallone che me pare n’ovo.

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L’estate calda del rugby

Posted by Giorgio Pontico su 26 agosto 2009

Sembra che il rugby abbia intrapreso un percorso alquanto difficile in un sentiero oscuro. Partendo dall’Inghilterra, dove alla squalifica di Matt Stevens per cocaina sono spuntati i casi del Trio di Bath e quello, scandaloso, del falso infortunio con cui gli Harlequins avevano tentato, invano, di risolvere un match ufficiale. Anche l’emisfero sud ha avuto la sua dose di guai, con il Sudafrica che ha messo in discussione la trasparenza dell’IRB e che è stato punito con un semplice buffetto.

Di buono c’è stato un ulteriore avanzamento nel cammino che dovrebbe sancire il ritorno del rugby alle olimpiadi. Se dovesse succedere gli Stati Uniti, attuali campioni in carica, difficilmente manterranno il titolo.

In Italia la questione Celtic League ha dimostrato la pochezza del nostro movimento ed  in particolare di quei soggetti che per anni ne sono stati il traino, o forse il freno.

Di buono c’è che, nonostante la crisi, a rugby si continua a giocare a tutti i livelli. Che poi sia proprio l’attico ovale ad essere invischiato nelle faccende più sporche poco importa: la base rimane solida.

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Rugby nuovamente olimpico

Posted by Giorgio Pontico su 14 agosto 2009

Nel 2016, 92 anni dopo la sua ultima apparizione, al rugby verrebbero nuovamente aperte le porte delle Olimpiadi. Si tratta ancora di un indicazione poco più che ufficiosa ma è difficile che non si traduca presto in ufficiale.

da Auckland (NZ)

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I’ve got bad skills.. and my jersey is white

Posted by Giorgio Pontico su 5 agosto 2009

William Ripia, numero 10 di Taranaki, si è reso protagonista della migliore giocata della prima giornata di NPC.

Nel prendere la decisione l’arbitro è stato aderente al regolamento: mischia per la squadra in possesso. Taranaki.

(via Rugbydump)

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All Blacks, pretattica in ottica RWC?

Posted by Giorgio Pontico su 3 agosto 2009

Non ricordo l’ultima volta che gli All Blacks hanno perso due partite consecutive. Si diceva che le prestazioni opache dei Test Match estivi fossero in realtà uno specchietto per le allodole: mostrarsi deboli per colpire al momento più propizio. Ma Richie McCaw e compagni, almeno per  il momento, non sembrano in grado di far male.

Questi Springbok, e lo dicono anche i tuttineri, sono una squadra pressoché perfetta: ad un pack straordinario come da tradizione, si è aggiunto un certo flare nella linea arretrata. Un mix calcolato al millilitro che fa di quello capeggiato da De Villiers un gruppo di giocatori in grado di partire come favorito contro chiunque.

Da parte loro i neozelandesi ce l’hanno messa tutta per sbagliare di tutto e di più. Donald è stato inguardabile ma i suoi compagni, tranne qualche rara eccezione, non sono stati da meno del loro mediano di apertura: nel complesso una squadra impalpabile che fa fatica a esprimersi.

Che sia una sorta di rito scaramantico in vista dei mondiali casalinghi in programma fra due anni? Data la frustrazione accumulata in 20 anni senza vincere una RWC gli All Blacks potrebbero essere arrivati a questo: barattare qualche Trinations per scrollarsi di dosso il titolo di favoriti e vincere finalmente  la Coppa del Mondo nell’era del professionismo. Piuttosto inverosimile.

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