Confermate le voci che volevano una formazione All Blacks molto rimaneggiata. Dan Carter a San Siro probabilmente non avrebbe giocato anche se non fosse stato squalificato. Ciò che stupisce (neanche tanto a dire il vero) delle scelte di Henry è l’inclusione di tre esordienti assoluti di cui uno (Delany) in un ruolo cruciale come quello di mediano d’apertura. Ben Smith farà la sua prima apparizione con la maglia nera così come il centro Tamati Ellison. Siederanno in panchina invece il capitano Richie McCaw, Mils Muliaina, Jimmy Cowan, Jason Eaton, John Afoa, Andrew Hore e Stephen Donald, quest’ultimo scartato a favore di Delany in previsione però di un utilizzo come impact player se le cose dovessero mettersi male.
Una squadra anni luce inferiore alla migliore formazione possibile ma tant’è: per l’Italia, che ha recuperato anche Gonzalo Canale e Mauro Bergamasco, sarà comunque un match in salita dal primo secondo di gioco. Per spingere Henry a correre a ripari inserendo i panchinari di lusso serviranno grinta in campo ed entusiasmo sugli spalti. Il Meazza sarà pieno in ogni ordine di posti: quasi 80mila tifosi pronti a sostenere gli azzurri, la cui formazione sarà annunciata domani.
Questo il XV scelto dallo staff neozelandese.
New Zealand: 15 Cory Jane, 14 Ben Smith, 13 Tamati Ellison, 12 Luke McAlister, 11 Sitiveni Sivivatu, 10 Mike Delany, 9 Andy Ellis, 8 Rodney So’oialo, 7 Tanerau Latimer, 6 Liam Messam, 5 Anthony Boric, 4 Tom Donnelly, 3 Neemia Tialata, 2 Corey Flynn, 1 Wyatt Crockett.
Replacements: 16 Andrew Hore, 17 John Afoa, 18 Jason Eaton, 19 Richie McCaw, 20 Jimmy Cowan, 21 Stephen Donald, 22 Mils Muliaina.