Rugby Spot Ignoranza

The slow one now will later be fast

Posts Tagged ‘Roma’

Nunzio vobis gaudium magnum… habemus girones!

Posted by Giorgio Pontico su 2 ottobre 2009

Sono arrivati i gironi!

Dopo settimane intere di confronto il Comitato ha reso noti i due gironi regionali della Serie C laziale quando manca poco più di una settimana all’inizio del campionato. Mi ero già espresso sulle modalità di gestione del rugby amatoriale/regionale e il fatto che nonostante abbiano effettuato la divisione in due gruppi non giustifica l’assenza del calendario, sopratutto nel caso di squadre come Ariccia che rischiano di dover affrontare trasferte fino a Civita Castellana e Oriolo Romano e che hanno bisogno di organizzarsi.

Non è un buon momento per il rugby laziale, la Rugby Roma arranca in campionato e i Pretorians sono al centro del ciclone Celtic League: il Nord gli preferirebbe Treviso e pertanto la FIR ha rimesso in discussione un caso che sembrava chiuso mesi fa.

Indipendentemente dai meriti storici il rugby non può rimanere confinato nel magico Nordest.

Sviluppo, pianificazione, crescita, espansione. Termini che non compaiono sul dizionario rugbystico italiano.

Update – Che avevo detto? La FIR si tira indietro e candida Treviso. Non è detta l’ultima parola, i celti difficilmente inghiottiranno il rospo.

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Se questo è rugby…

Posted by Giorgio Pontico su 20 settembre 2009

Sabato sono andato a vedere l’esordio stagionale in casa della Futura Park Rugby Roma. L’avversario era la matricola Prato. Due squadre modeste ma con qualche nome importante. Burton, Buso, Raineri, Toniolatti, Wakarua, Petillo.

E’ stato semplicemente raccapricciante assistere al pessimo spettacolo messo in scena dalle due compagini: una pena. La bella figura è stata fatta solo dal pianoforte a coda della Club House e dalla tipa che accompagnava Giulio De Santis, arbitro romano che ieri ha assistito alla partita dagli spalti del Tre Fontane.

E più divertente giocare a EA Rugby 08 che perdere tempo e denaro per il Super 10

E' più divertente giocare a EA Rugby 08 che perdere tempo e denaro per il Super 10

Ogni inizio di stagione commetto lo stesso errore, regalo soldi alle società di Super 10, che di super non ha proprio niente poi. E’ stato così due anni fa a Viadana e lo scorso anno al Flaminio per Capitolina-Overmach Parma.

Anche per quest’anno può bastare. Non oso immaginare le batoste che arriveranno con l’avvio delle coppe.

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Roma capoccia di legno

Posted by Giorgio Pontico su 25 luglio 2009

Roma è scomoda, in tutti i sensi: è uno dei fuochi dell’ellittica dell’ovale italiano ma non è quello principale. A Roma il rugby si gioca dagli anni ’30 circa: un lasso di tempo sufficiente per conferire alla Capitale un minimo di autorità rugbystica. Tuttavia il rugby a Roma da troppo viene gestito, parafrasando un grande allenatore di calcio, ad mentula canis.

Il rugby a Roma è sport d’elité, ma non si tratta di spessore intellettuale bensì di conti in banca gonfi e di cognomi altisonanti che non staccheranno mai le proprie grinfie dal tesoro Celtic League. Unioni, scissioni e rifondazioni significano poco o nulla se a maneggiare i fili restano gli stessi burattinai.

A Treviso sarebbe bastato così poco per mettere da parte gli antagonismi storici e risparmiare ai romani l’ennesima umiliazione: un accordo con Rovigo o Venezia, meglio entrambe, non avrebbe avuto problemi a vincere quella pseudo gara d’appalto che è stato il consiglio federale del 18 luglio.

E’ inverosimile che i capi della Celtic possana, ma soprattutto vogliano ribaltare la decisione della FIR, ormai sempre più simile ad un cavallo imbizzarrito che scalcia.

Pochi giorni fa Dondi, in un intervista rilasciata al Velino, aveva dichiarato che presto Roma sarebbe stata sostituita come sede casalinga dell’Italia nel 6Nations. Subito era arrivata la smentita ma intanto in molti già esultavano, dimostrando di ignorare il regolamento dell’ente che gestisce il torneo, dando sfoggio di un campanilismo smaccatamente italiano.

Roma non è perfetta, anzi. Il Flaminio è inadeguato, non solo per ciò che riguarda la capienza, ma anche a livello strutturale. L’organizzazione funziona a malapena ma sinceramente, dopo essere stato a Twickenham, non c’è confronto.

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Roma ladrona andò per derubare…

Posted by Giorgio Pontico su 21 luglio 2009

…e rimase in mutande.

Aironi e Pretorians in Celtic. Sicuri? Il presidente federale Dondi non sembra esserlo affatto: nel comunicato apparso questa sera sul sito ufficiale della FIR si legge che “Il Presidente della Federazione Italiana Rugby Giancarlo Dondi, a seguito delle obiezioni mosse dalle entità sportive che hanno visto respinte le proprie richieste di partecipazione alla Magners Celtic League, ha dato mandato ai legali della Federazione al fine di verificare la correttezza e la legittimità della procedura seguita nel processo di valutazione delle candidature“.

Cosa vuol dire? Brogli elettorali in perfetto stile iraniano? Ci sarebbe da capire da chi è interpretata la parte di Mousavi? prima di sparare ad alzo zero: Dondi, Treviso o forse addirittura Roma, colpevole di aver presentato un progetto valido per la Celtic e che starebbe addirittura perdendo il proprio status di sede casalinga del 6Nations.

In ogni caso si tratta di grandi manovre per la FIR, che dopo anni di nulla assoluto mette finalmente sul tavolo i suoi piani geniali: togliere il 6Nations a Roma e ripetere le operazioni di voto per le franchigie italiane che parteciperanno alla Celtic. Voilà, il gioco è fatto e i detentori delle sacre reliquie ovali sono soddisfatti.

Come fa giustamente notare Duccio Fumero su Rugby1823 c’è del marcio in Federazione, ovunque si annidino le responsabilità. Forse Celtic League significa veramente cambiare tutto perché non cambi nulla.

Un paio di appunti per i vertici federali:1) non sarà il consiglio federale a decidere quali saranno le rappresentative italiane in Celtic, ma deciderà il board del torneo stesso;2) l’idea di togliere il 6Nations da Roma, per quanto siano giuste le critiche all’organizzazione, è completamente campata per aria, una toppa come spiega Christian Marchetti. Ci sono in ballo diritti televisivi, l’organizzazione del torneo, sponsorizzazioni varie e la ragione principale per cui il Flaminio si riempie, ovvero l’attrattiva turistica della Capitale.

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Su rugby.it il leaker della Celtic League

Posted by Giorgio Pontico su 15 luglio 2009

Su rugby.it circolano negli ultimi giorni messaggi di un utente che si fa chiamare “unochenesa” in cui si legge che, indipendentemente dalla riunione FIR del 18 luglio, le due entità italiane che prenderanno parte alla Magners Celtic League sarebbero state già scelte: Treviso e gli Aironi del Po’ capeggiati da Viadana. Si tratta in effetti delle due squadre più attive sul mercato, specialmente per quanto riguarda la cannibalizzazione di Calvisano, che ha rinunciato al Super10.

Potrebbe benissimo trattarsi di una bufala, un pezzo di carne gettato nella fossa dei leoni per il solo gusto di vederli combattere per averlo: ciò, conoscendo l’ambienti di rugby.it, pare più che plausibile. Tuttavia esistono persone, non solo nel rugby, che hanno dei contatti privilegiati da cui attingere informazioni riservate, non reperibili dai comuni mortali.

Se ciò risultasse vero la franchigia romana, l’unica altra vera pretendente per la Celtic, rimarrebbe fuori dai giochi lasciando scoperta una piazza come Roma, che dovrebbe così accontentarsi del 6Nations. Per saperne di più, per avere finalmente la conferma, o la smentita, delle dicerie apparse su rugby.it occorre attendere ancora qualche giorno, quando la FIR deciderà le due selezioni che prenderanno alla Celtic tra due stagioni.

Certo è che, indipendentemente dalla serietà dei progetti, relegare il rugby italiano di alto livello in Veneto e Lombardia, rinunciando di fatto il bacino d’utenza  del centro-sud, appare come una mossa diretta ad ottenere risultati nell’immediato piuttosto che un’iniziativa volta a promuovere lo sviluppo dello sport su tutto il territorio nazionale.

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