Rugby Spot Ignoranza

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Scontro fra emisferi: atto terzo

Posted by Giorgio Pontico su 23 novembre 2009

Il risultato più clamoroso dello scorso weekend di test match è sicuramente quel 9-8 fra Scozia e Australia, prima vittoria per i cardi in 27 anni di scontri, che fa crollare definitivamente 4 anni di strapotere dell’emisfero sud. Ci aveva pensato prima la Francia, battendo gli All Blacks a giugno e il Sudafrica due settimane fa. Galles e Inghilterra hanno ceduto di poco ai tuttineri, mentre l’Italia ha tirato fuori due prestazioni degne di questo nome sia contro la Nuova Zelanda che contro i Campioni del Mondo. E tra due anni ci sono i mondiali, proprio in Nuova Zelanda.

Gli azzurri hanno prodotto una buona performance contro degli Springoboks al gran completo. Solita grande prestazione in mischia chiusa, qualche guizzo nei trequarti (bella la meta di Garcia, anche se probabilmente viziata da un velo) ma pessima gestione del gioco al piede, semplicemente awful. I calci di spostamento non erano altro che regali per Kichner, Steyn e Du Preez: fortuna che l’altro Steyn, ribattezzato The Howitzer, non era stato convocato dal coach sudafricano De Villiers. Orrenda prestazione dalla piazzola sia per Gower che per McLean. Quasi rimpiango Ramiro Pez.

 

Cito da Planet Rugby i risultati

Italy 10 – 32 South Africa
Wales 33 – 16 Argentina
England 6 – 19 New Zealand
Ireland 41 – 6 Fiji
Scotland 9 – 8 Australia
France 43 – 5 Samoa

 

 

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Primo Round: Nord 0 – Sud 2

Posted by Giorgio Pontico su 9 novembre 2009

Cade l’inghilterra a Twickenham (18-9) per mano dell’Australia, mentre il Galles cede (19-12) a degli All Blacks non proprio brillanti. Entrambe le formazioni britanniche hanno fatto del loro meglio, ma non è bastato. L’emisfero sud si allunga subito e si porta su 2-0 dopo la prima giornata di quello che ormai e diventato lo scontro fra Trinations e 6Nations.  A salvare la faccia al rugby europeo è una squadra di club, i Leicester Tigers dove milita il pilone azzurro Castrogiovanni. Le tigri inglesi, prive di almeno 15 prime scelte tra infortuni e convocazioni internazionali, hanno battuto un Sudafrica rimaneggiato, confermando la Guinness Premiership come un torneo valido sotto ogni aspetto tecnico.

Il prossimo week end vedrà affrontarsi Scozia e Fiji a Edimburgo, Inghilterra-Argentina a Londra, Irlanda-Australia  a Dublino, Galles-Samoa a Cardiff, Francia-Sudafrica a Parigi, e per finire Italia-Nuova Zelanda a Milano.

Dura fare pronostici: per l’Italia si tratta di un match proibitivo, il Galles paga un pessimo momento delle sue franchigie in Magners League. Francia e Irlanda sembrano le squadre più accreditate per aggiudicarsi lo scontro con i rivali del sud.

 

 

 

 

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Test d’autunno

Posted by Giorgio Pontico su 5 novembre 2009

Ammetto di non sapere da quanto tempo si sia instaurata la consuetudine degli Autumn Internationals nel rugby internazionale. La relativa voce su Wikipedia non aiuta a sciogliere questo mio dubbio, tuttavia tra pochi giorni si parte. Durerà almeno tre settimane quello che ormai è diventato lo scontro tra due emisferi, due modi praticamente opposti di approcciare il gioco: da una parte il rugby di trincea e dall’altra il rugby di potenza e velocità.

Ancora una volta è una sfida tra Nord e Sud. Nelle ultime stagioni le formazioni australi hanno maltrattato le europee: nel 2008 solo la vittoria del Galles contro l’Australia ci salvò da un vergognoso whitewash continentale. In ogni caso quest’anno la partita sembra meno sbilanciata del solito: Australia e Nuova Zelanda stanno attraversando un delicato momento di transizione. Il vero rullo compressore, l’avversario da battere, è ancora una volta il Sudafrica campione del mondo e vincitore dell’ultimo Trinations.

L’Italia sarà impegnata il 14 novembre a Milano contro la Nuova Zelanda (e il sottoscritto ci sarà), poi a Udine il 21 contro il Sudafrica per finire poi ad Ascoli il 28 contro Samoa.

 

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Argentina nel Tri Nations – UPDATE

Posted by Giorgio Pontico su 14 settembre 2009

Le home nations dell’emisfero sud potrebbero avere presto una nuova contendente per la vittoria del Tri Nations (che a quel punto cambierebbe denominazione). Si tratta dell’Argentina, un paese rugbystico che merita sicuramente l’entrata in un torneo di prestigio.

Si vociferava ormai da tempo riguardo l’inclusione dei Pumas nella maggiore manifestazione ovale al di sotto dell’equatore: se tutto dovesse andare come previsto, e sperato, dal 2012 il torneo recentemente stravinto dal Sudafrica potrebbe diventare ancora più divertente. L ‘Argentina sarà comunque una cenerentola viste le statistiche con le attuali union partecipanti: 4 vittorie con l’Australia, 1 pareggio con la Nuova Zelanda, e solo sconfitte contro il Sudafrica.

Non è chiaro se l’ingresso della squadra nazionale nel torneo significhi l’inclusione della UAR (Federazione Argentina) all’interno del SANZAR, il consorzio che gestisce Super 14 e Tri Nations. Sicuramente ai sudamericani verrà dirottata una fetta dei proventi televisivi: vera e propria linfa vitale per un movimento quasi del tutto amatoriale, la cui scuola è però apprezzata e rispettata in tutto il mondo ovale.

Update – E’ arrivata la conferma: i Pumas parteciperanno al torneo, a condizione che si presentino in campo con la migliore formazione possibile. Questo fatto rappresenta l’unica difficoltà tecnica, visto che la maggior parte dei giocatori argentini è tesserato presso club europei. Le televisioni daranno il loro assenso, su questo non c’è dubbio.

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Downunder si sperimentano giovani leve

Posted by Giorgio Pontico su 1 settembre 2009

Finalmente il coach dell’Australia ha compreso l’inutilità di schierare Luke Burgess come mediano di mischia e lancia il giovanissimo Will Genia, appena ventunenne ma che ha dimostrato doti di passaggio decisamente più evidenti rispetti al compagno di squadra. Non è detto che Genia sia il tanto atteso erede di Gregan, ma al momento è più in forma di Burgess: non c’è dubbio.

D’altronde le opache prestazioni di Giteau e compagni erano in parte dovute alla pessima assistenza fornita da Burgess dalla base di mischie e raggruppamenti. Nelle restanti partite che restano da giocare Robbie Deans vuole ottenere qualcosa di più dai suoi. Magari una vittoria.

Intanto dall’altra parte del mare di Tasman un altro giovane virgulto, stavolta neozelandese, viene chiamato a partecipare ad un training camp con gli All Blacks. Si tratta di Colin Slade, mediano d’apertura/estremo proveniente da Canterbury e indicato da molti come un possibile delfino di Daniel Carter.

UPDATE – Graham Henry fa sul serio e conferma Colin Slade nel gruppone degli All Blacks.

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