Rugby Spot Ignoranza

The slow one now will later be fast

Posts Tagged ‘Springboks’

Invictus

Posted by Giorgio Pontico su 5 marzo 2010

Visto giusto in tempo prima che uscisse dalle sale. Il “film sul rugby” come in molti lo attendevano mi è piaciuto. Qualcuno diceva che Eastwood “più invecchia, più diventa bravo”. Vero: rendere entusiasmante per i non addetti ai lavori una partita senza mete come quel Sudafrica-Nuova Zelanda di 15 anni fa non sarebbe stato un compito facile.

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Springbok in emergenza, All Blacks con la saudade

Posted by Giorgio Pontico su 26 novembre 2009

In situazioni grave emergenza infortuni avere giocatori di valore impegnati overseas può risultare utile anche per quelle federazioni che applicano norme restrittive per le convocazioni in nazionale. E’ il caso del Sudafrica, che ha dovuto ringraziare la disponibilità (e le insaziate ambizioni) di CJ Van Der Linde e BJ Botha, piloni impegnati in Magners League e non convocati all’inizio del tour autunnale. Pieter De Villiers dovrà ringraziare un altro giocatore, che stavolta porta il suo stesso cognome: si tratta di Jean De Villiers, centro in forza al Munster che tornerà a fare coppia con Jacques Fourie. Probabilmente una delle combinazioni più efficaci a livello internazionale, che si ritroverà per affrontare l’Irlanda.

In casa All Blacks c’è invece un sentimento opposto. Ai tuttineri manca la madrepatria, Aotearoa. Per questo motivo Andy Ellis e Brad Thorn hanno chiesto di poter prendere il volo di ritorno anticipatamente rispetto ai compagni per poter stringere i propri cari.

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Scontro fra emisferi: atto terzo

Posted by Giorgio Pontico su 23 novembre 2009

Il risultato più clamoroso dello scorso weekend di test match è sicuramente quel 9-8 fra Scozia e Australia, prima vittoria per i cardi in 27 anni di scontri, che fa crollare definitivamente 4 anni di strapotere dell’emisfero sud. Ci aveva pensato prima la Francia, battendo gli All Blacks a giugno e il Sudafrica due settimane fa. Galles e Inghilterra hanno ceduto di poco ai tuttineri, mentre l’Italia ha tirato fuori due prestazioni degne di questo nome sia contro la Nuova Zelanda che contro i Campioni del Mondo. E tra due anni ci sono i mondiali, proprio in Nuova Zelanda.

Gli azzurri hanno prodotto una buona performance contro degli Springoboks al gran completo. Solita grande prestazione in mischia chiusa, qualche guizzo nei trequarti (bella la meta di Garcia, anche se probabilmente viziata da un velo) ma pessima gestione del gioco al piede, semplicemente awful. I calci di spostamento non erano altro che regali per Kichner, Steyn e Du Preez: fortuna che l’altro Steyn, ribattezzato The Howitzer, non era stato convocato dal coach sudafricano De Villiers. Orrenda prestazione dalla piazzola sia per Gower che per McLean. Quasi rimpiango Ramiro Pez.

 

Cito da Planet Rugby i risultati

Italy 10 – 32 South Africa
Wales 33 – 16 Argentina
England 6 – 19 New Zealand
Ireland 41 – 6 Fiji
Scotland 9 – 8 Australia
France 43 – 5 Samoa

 

 

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Italia – Sudafrica: le formazioni

Posted by Giorgio Pontico su 19 novembre 2009

Il coach del Sudafrica non si risparmia e schiera la migliore formazione possibile, eccezione fatta per Victor Matfield che si accomoda in panchina. Sabato al “Friuli” di Udine scenderanno in campo degli Springbok ancora a secco di vittorie in questo tour. Oltre alla sconfitta con la Francia, la nazionale guidata da Pieter De Villiers ha perso anche i midweek match contro Leicester e Saracens.

Il XV titolare: 15 Zane Kirchner, 14 JP Pietersen, 13 Jaque Fourie, 12 Adi Jacobs, 11 Bryan Habana, 10 Morné Steyn, 9 Fourie du Preez, 8 Ryan Kankowski, 7 Danie Rossouw, 6 Heinrich Brüssow, 5 Andries Bekker, 4 Bakkies Botha, 3 John Smit (captain), 2 Adriaan Strauss, 1 Wian du Preez.

A disposizione: 16 Tendai Mtawarira, 17 BJ Botha, 18 Victor Matfield, 19 Jean Deysel, 20 Francois Hougaard, 21 Ruan Pienaar, 22 Wynand Olivier.

Nick Mallett ha invece effettuato alcuni cambi alla formazione che sabato si è opposta alla Nuova Zelanda. Fuori Kaine Robertson, Mauro Bergamasco, Gonzalo Canale, Tito Tebaldi e Leonardo Ghiraldini. Dentro molti giovani promettenti e altri che devono confermare la propria permanenza nella squadra azzurra.

Gli Azzurri: 15 Luke Mclean, 14 Matteo Pratichetti, 13 Alberto Sgarbi,  12 Gonzalo Garcia, 11 Mirco Bergamasco, 10 Craig Gower, 9 Simon Picone, 8 Sergio Parisse, 7 Alessandro Zanni, 6 Simone Favaro, 5 Quintin Geldenhuys, 4 Carlo Antonio Del Fava, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Fabio Ongaro, 1 Salvatore Perugini


A disposizione: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Ignacio Rouyet, 18 Antonio Pavanello, 19 Josh Sole, 20 Mauro Bergamasco, 21 Tito Tebaldi,  22 Gonzalo Canale

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Nkosi Sikelel’ iAfrika storpiato

Posted by Giorgio Pontico su 16 novembre 2009

Tra le tante partite giocate lo scorso week end ce n’è stata una, oltre a Italia-Nuova Zelanda, che mi sento di sottolineare più delle altre: Francia-Sudafrica. Si è giocato a Tolosa e i transalpini sono riusciti a mantenere l’imbattibilità casalinga che dura ormai da più di 10 anni. Il match è stato trasmesso da Sky e proprio mentre assieme ad alcuni amici ci preparavamo ad assaporare Nkosi Sikelel’ iAfrika, siamo rimasti di sasso nell’ascoltare la pessima performance del cantante Ras Dumisani, sudafricano residente in Francia. Stonatissimo: va bene mantenere un proprio stile (il reggae in questo caso), ma fare scempio di un momento importante per la squadra ospite e prendersi gioco in generale di tutto il protocollo che accompagna lo svolgimento di un test match è troppo.

La SARU ha scritto alla federazione francese una lettera indignata: Jo Maso, team manager dei galletti, ha risposto spiegando che solitamente viene chiesto alle ambasciate delle nazioni ospiti di individuare un cantante per l’inno. La colpa di questa figuraccia sarebbe dunque da attribuire al Sudafrica stesso? Non credo, intanto lo stesso Dumisani ha difeso la propria performance dicendo di aver “cantato benissimo, e che tutti erano commossi”. De gustibus non disputandum est, ma a me ‘sto tizio pare proprio stonato…

 

 

 

 

 

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Primo Round: Nord 0 – Sud 2

Posted by Giorgio Pontico su 9 novembre 2009

Cade l’inghilterra a Twickenham (18-9) per mano dell’Australia, mentre il Galles cede (19-12) a degli All Blacks non proprio brillanti. Entrambe le formazioni britanniche hanno fatto del loro meglio, ma non è bastato. L’emisfero sud si allunga subito e si porta su 2-0 dopo la prima giornata di quello che ormai e diventato lo scontro fra Trinations e 6Nations.  A salvare la faccia al rugby europeo è una squadra di club, i Leicester Tigers dove milita il pilone azzurro Castrogiovanni. Le tigri inglesi, prive di almeno 15 prime scelte tra infortuni e convocazioni internazionali, hanno battuto un Sudafrica rimaneggiato, confermando la Guinness Premiership come un torneo valido sotto ogni aspetto tecnico.

Il prossimo week end vedrà affrontarsi Scozia e Fiji a Edimburgo, Inghilterra-Argentina a Londra, Irlanda-Australia  a Dublino, Galles-Samoa a Cardiff, Francia-Sudafrica a Parigi, e per finire Italia-Nuova Zelanda a Milano.

Dura fare pronostici: per l’Italia si tratta di un match proibitivo, il Galles paga un pessimo momento delle sue franchigie in Magners League. Francia e Irlanda sembrano le squadre più accreditate per aggiudicarsi lo scontro con i rivali del sud.

 

 

 

 

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Test d’autunno

Posted by Giorgio Pontico su 5 novembre 2009

Ammetto di non sapere da quanto tempo si sia instaurata la consuetudine degli Autumn Internationals nel rugby internazionale. La relativa voce su Wikipedia non aiuta a sciogliere questo mio dubbio, tuttavia tra pochi giorni si parte. Durerà almeno tre settimane quello che ormai è diventato lo scontro tra due emisferi, due modi praticamente opposti di approcciare il gioco: da una parte il rugby di trincea e dall’altra il rugby di potenza e velocità.

Ancora una volta è una sfida tra Nord e Sud. Nelle ultime stagioni le formazioni australi hanno maltrattato le europee: nel 2008 solo la vittoria del Galles contro l’Australia ci salvò da un vergognoso whitewash continentale. In ogni caso quest’anno la partita sembra meno sbilanciata del solito: Australia e Nuova Zelanda stanno attraversando un delicato momento di transizione. Il vero rullo compressore, l’avversario da battere, è ancora una volta il Sudafrica campione del mondo e vincitore dell’ultimo Trinations.

L’Italia sarà impegnata il 14 novembre a Milano contro la Nuova Zelanda (e il sottoscritto ci sarà), poi a Udine il 21 contro il Sudafrica per finire poi ad Ascoli il 28 contro Samoa.

 

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Invictus

Posted by Giorgio Pontico su 28 ottobre 2009

E’ uscito il trailer. Il film racconterà la fine dell’Apartheid e  il cammino tracciato da Nelson Mandela per l’unificazione del popolo sudafricano anche attraverso la vittoria del Sudafrica nella RWC 1995. Regia di Clint Eastwood, con Morgan Freeman (Nelson Mandela) e Matt Damon (François Pienaar, capitano della nazionale sudafricana)

 

 

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Justice 4… who?

Posted by Giorgio Pontico su 8 luglio 2009

Non è andata giù all’IRB la pantomima inscenata dagli Springboks, che in occasione del terzo e ultimo incontro contro i B&I Lions sono scesi in campo indossando una fascia bianca con su scritto “Justice 4”, che tradotto significherebbe più o meno “giustizia per il numero 4”, Bakkies Botha, squalificato per due settimane per un entrata scomposta in una ruck che è costata la spalla al pilone gallese Adam Jones.

L’IRB ha dichiarato che questo tipo di comportamento non può essere tollerato poiché lede l’autorità stessa dell’organismo del rugby mondiale e ha annunciato che la South African Rugby Football Association dovrà rispondere in sede ufficiale della condotta tenuta dai suoi giocatori, peraltro spalleggiati in quell’occasione dalla SARPA, l’associazione dei giocatori sudafricani.

Storicamente lo stile di gioco dei saffer si è contraddisto per essere molto duro e, in alcune occasioni, poco pulito: ne è un esempio la squalifica inflitta due settimane fa al flanker Schalk Burger, colpevole di eye-gouging, ovvero far entrare le proprie dita a contatto con gli occhi dell’avversario: un gesto grave e pericoloso che forse richiederebbe più otto settimane di stop.

Fa bene dunque l’IRB a prendersela con l’intera federazione sudafricana, giacché persino l’allenatore della nazionale Pieter De Villiers, di certo non un grande comunicatore, si è prodotto in uscite decisamente poco felici commentando l’operato di Botha e Burger, salvo poi ritrattare frettolosamente vista la pioggia di critiche.

Ora non bisogna fare altro che attendere l’evolversi della situazione e aspettare per vedere in che modo vorrà comportarsi l’IRB e se riuscirà ad imporre la propria autorità nei confronti della nazione rugbystica che attualmente vanta la nazionale campione del mondo e la franchigia vincitrice dell’ultimo Super 14.

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