Rugby Spot Ignoranza

The slow one now will later be fast

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La meta dell’anno

Posted by Giorgio Pontico su 7 dicembre 2009

Sono quattordici giocatori a contendersi il premio per la meta più bella del 2009 istituito dalla International Rugby Player Association (IRPA). Senza distinzioni di emisfero o di tier, le mete candidate sono state segnate sempre in match internazionali: Trinations, 6 Nazioni, Tour dei Lions e altre partite che hanno coinvolto il mondo ovale in questi dodici mesi.

Ecco i contendenti…

Berrick Barnes (Australia) Lee Byrne (Galles)  Gonzalo Comacho (Argentina) Jaque Fourie (Sudafrica) Imanol Harinordoquy (Francia) Jamie Heaslip (Irlanda) Cedric Heymans (Francia) Rob Kearney (Irlanda)  Ma’a Nonu (Nuova Zelanda) Isaac Ross (Nuova Zelanda) Shane Williams (Galles) Alexander Yanyushkin (Russia) Vincent Clerc (Francia) Mils Muliaina (Nuova Zelanda)

…e le mete, grazie a Rugbydump

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Highlights Italia-Samoa

Posted by Giorgio Pontico su 30 novembre 2009

Dopo 13 sconfitte di seguito, dopo esperimenti e convocazioni discutibili da parte del coach Nick Mallett, l’Italia del rugby torna vincere. E’ Samoa l’agnello sacrificale, nazionale mai battuta in passato dagli azzurri che concludono il trittico di test match autunnali in crescendo.

La vittoria serviva ed è arrivata  dopo due ottime prestazioni contro Nuova Zelanda e Sudafrica. Ancora una volta la mischia è stata determinante: gli avanti samoani sono stati annichiliti nel fondamentale della mischia chiusa.

24 a 6 il punteggio finale. L’Italia apre le marcature con un piazzato di Mirco Bergamasco cui segue una bella meta dell’estremo Luke Mclean. Un drop di Tebaldi, un piazzato di Gower e una meta tecnica trasformata ancora una volta da Mirco Bergamasco fissano il risultato.

Qui sotto gli highlights della partita

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Parisse ce la fa? No

Posted by Giorgio Pontico su 26 novembre 2009

Rischiava di saltare il più abbordabile dei tre impegni autunnali della nostra nazionale. Sergio Parisse invece dovrebbe scendere in campo nella sua solita posizione di terza centro e con i gradi di capitano. Un infortunio occorso in allenamento potrebbe tuttavia ancora pregiudicarne l’utilizzo: la  risonanza magnetica in programma per il pomeriggio di giovedì dovrebbe fugare ogni dubbio

Contro Samoa troverà spazio in panchina il giovane mediano d’apertura Riccardo Bocchino. Il giocatore del Rovigo, che ha mosso i suoi primi passi nel Rugby Viterbo prima di trasferirsi all’Unione Rugby Capitolina, è reduce da due prestazioni vittoriose con la Nazionale A.


UPDATE – La risonanza ha evidenziato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro del capitano azzurro. Sergio Parisse rimarrà fermo dai 4 ai 6 mesi. Niente Samoa e niente 6Nations quindi.

Questa la formazione aggiornata dal commissario tecnico Nick Mallett

15 Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 13 caps)14 Kaine ROBERTSON (MPS Viadana, 40 caps)13 Gonzalo CANALE (Clermont-Auvergne, 50 caps)12 Gonzalo GARCIA (Benetton Treviso, 12 caps)11 Mirco BERGAMASCO (Stade Francais, 65 caps)10 Craig GOWER (Bayonne, 5 caps)9 Tito TEBALDI (Plusvalore Gran Parma, 5 caps)8 Alessandro ZANNI (Benetton Treviso, 36 caps)7 Mauro BERGAMASCO (Stade Francais, 78 caps)6 Josh SOLE (MPS Viadana, 40 caps) 5 Quintin GELDENHUYS (MPS Viadana, 5 caps)4 Carlo Antonio DEL FAVA (MPS Viadana, 40 caps)3 Martin CASTROGIOVANNI (Leicester Tigers, 61 caps)2 Leonardo GHIRALDINI (Benetton Treviso, 24 caps, capitano)1 Salvatore PERUGINI (Bayonne, 65 caps)

a disposizione

16 Fabio ONGARO (Saracens, 63 caps)17 Ignacio ROUYET (Benetton Treviso, 5 caps)18 Antonio Pavanello (Benetton Treviso, 4 caps) 19 Simone FAVARO (Rugby Parma 1931, 4 caps)20 Simon PICONE (Benetton Treviso, 19 caps)21 Riccardo BOCCHINO (Femi-CZ Rovigo, esordiente)22 Alberto SGARBI (Benetton Treviso, 5 caps)

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Italia – Sudafrica: le formazioni

Posted by Giorgio Pontico su 19 novembre 2009

Il coach del Sudafrica non si risparmia e schiera la migliore formazione possibile, eccezione fatta per Victor Matfield che si accomoda in panchina. Sabato al “Friuli” di Udine scenderanno in campo degli Springbok ancora a secco di vittorie in questo tour. Oltre alla sconfitta con la Francia, la nazionale guidata da Pieter De Villiers ha perso anche i midweek match contro Leicester e Saracens.

Il XV titolare: 15 Zane Kirchner, 14 JP Pietersen, 13 Jaque Fourie, 12 Adi Jacobs, 11 Bryan Habana, 10 Morné Steyn, 9 Fourie du Preez, 8 Ryan Kankowski, 7 Danie Rossouw, 6 Heinrich Brüssow, 5 Andries Bekker, 4 Bakkies Botha, 3 John Smit (captain), 2 Adriaan Strauss, 1 Wian du Preez.

A disposizione: 16 Tendai Mtawarira, 17 BJ Botha, 18 Victor Matfield, 19 Jean Deysel, 20 Francois Hougaard, 21 Ruan Pienaar, 22 Wynand Olivier.

Nick Mallett ha invece effettuato alcuni cambi alla formazione che sabato si è opposta alla Nuova Zelanda. Fuori Kaine Robertson, Mauro Bergamasco, Gonzalo Canale, Tito Tebaldi e Leonardo Ghiraldini. Dentro molti giovani promettenti e altri che devono confermare la propria permanenza nella squadra azzurra.

Gli Azzurri: 15 Luke Mclean, 14 Matteo Pratichetti, 13 Alberto Sgarbi,  12 Gonzalo Garcia, 11 Mirco Bergamasco, 10 Craig Gower, 9 Simon Picone, 8 Sergio Parisse, 7 Alessandro Zanni, 6 Simone Favaro, 5 Quintin Geldenhuys, 4 Carlo Antonio Del Fava, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Fabio Ongaro, 1 Salvatore Perugini


A disposizione: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Ignacio Rouyet, 18 Antonio Pavanello, 19 Josh Sole, 20 Mauro Bergamasco, 21 Tito Tebaldi,  22 Gonzalo Canale

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Gli All Blacks passano a Milano

Posted by Giorgio Pontico su 15 novembre 2009

San Siro colmo per il rugbyDopo l’esperienza del Meazza non credo che riuscirò più ad entrare al Flaminio pensando di varcare la soglia della Casa del Rugby. E’ uno stadio fantastico, sicuramente al livello di Twickenham e, secondo il mio amico Zeno, anche del Millennium di Cardiff. Eravamo in 80mila a ululare come barbari in attesa della battaglia: il boato che ha seguito l’entrata in campo delle due squadre è stato da brivido.

 

La partita

I nostri ci hanno creduto. Finalmente, dopo le buone premesse di giugno, si è vista un Italia combattiva e confidente dei propri mezzi. Ancora troppi i calci di punizione concessi ad un non sempre preciso McAlister, mentre l’unica meta dei tuttineri è arrivata dopo l’unica folata dei trequarti guidati da un Mike Delany apparentemente offuscato: bravo Sivivatu a servire Flynn che a sua volta ha fatto valere i suoi chili sul pur sempre volenteroso Robertson.

Questa volta il copione che ha visto più volte i nostri subire mete in finale di primo tempo per poi crollare definitivamente nella ripresa è rimasto nel cassetto. Nel fondamentale della mischia chiusa il nostro pack ha dato una lezione di rugby che i dirimpettai neozelandesi ricorderanno a lungo: l’espressione sul viso di Crockett dopo l’ennesima mischia giocata contro Castrogiovanni (eletto giustamente Man of The Match) è esplicativa.

I nostri trequarti hanno fatto una partita impeccabile sul piano difensivo: bravissimi i due “Gonzali” (Garcia e Canale) a non concedere troppi metri a Ellison e McAlister. Bravi anche i back-three, sempre attenti a coprire il campo. Gower invece avrebbe potuto giocare più alla mano, sopratutto con un Mirco Bergamasco all’ala che aveva tanta voglia di far correre le gambe. Probabilmente si è trattato di rispettare il piano di gioco.

Hanno vinto gli All Blacks: sperare in un risultato diverso sarebbe stato da folli. Tuttavia questa partita ha evidenziato quanto sia ormai sottile il gap che separa l’Italia dall’Olimpo del rugby. La disciplina è un difetto che si può risolvere lavorandoci su, mentre l’incisività in attacco potrebbero darcela alcuni giovani elementi visti in azione venerdì a Piacenza, dove la nostra Nazionale A ha battuto 33-6 la prima rappresentativa romena (anche se in decadenza non di certo gli ultimi arrivati).

Una menzione speciale va invece all’arbitro Stuart Dickinson, capace di commettere orrori da entrambe le parti, negando una meta tecnica chiesta a gran voce da tutto lo stadio dopo che per almeno 10 volte la mischia neozelandese, arroccata nei propri 5 metri, ha commesso fallo pur di non farsi arare da quella azzurra. Lo score finale sul tabellone riportava 20-6 per gli ospiti, con i punti italiani frutto del piede di Gower.

Manca poco, ma è necessario continuare ad investire sul rugby di base, eliminare la burocrazia inutile e rendere il gioco più accessibile.

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Ecco gli All Blacks per San Siro

Posted by Giorgio Pontico su 11 novembre 2009

Confermate le voci che volevano una formazione All Blacks  molto rimaneggiata. Dan Carter a San Siro probabilmente non avrebbe giocato anche se non fosse stato squalificato. Ciò che stupisce (neanche tanto a dire il vero) delle scelte di Henry è l’inclusione di tre esordienti assoluti di cui uno (Delany) in un ruolo cruciale come quello di mediano d’apertura. Ben Smith farà la sua prima apparizione con la maglia nera così come il centro Tamati Ellison. Siederanno in panchina invece il capitano Richie McCaw,  Mils Muliaina, Jimmy Cowan,  Jason Eaton, John Afoa, Andrew Hore e Stephen Donald, quest’ultimo scartato a favore di Delany in previsione però di un utilizzo come impact player se le cose dovessero mettersi male.

Una squadra anni luce inferiore alla migliore formazione possibile ma tant’è: per l’Italia, che ha recuperato anche Gonzalo Canale  e Mauro Bergamasco, sarà comunque un match in salita dal primo secondo di gioco. Per spingere Henry a correre a ripari inserendo i panchinari di lusso serviranno grinta in campo ed entusiasmo sugli spalti. Il Meazza sarà pieno in ogni ordine di posti: quasi 80mila tifosi pronti a sostenere gli azzurri, la cui formazione sarà annunciata domani.

Questo il XV scelto dallo staff neozelandese.

New Zealand: 15 Cory Jane, 14 Ben Smith, 13 Tamati Ellison, 12 Luke McAlister, 11 Sitiveni Sivivatu, 10 Mike Delany, 9 Andy Ellis, 8 Rodney So’oialo, 7 Tanerau Latimer, 6 Liam Messam, 5 Anthony Boric, 4 Tom Donnelly, 3 Neemia Tialata, 2 Corey Flynn, 1 Wyatt Crockett.
Replacements: 16 Andrew Hore, 17 John Afoa, 18 Jason Eaton, 19 Richie McCaw, 20 Jimmy Cowan, 21 Stephen Donald, 22 Mils Muliaina.

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Primo Round: Nord 0 – Sud 2

Posted by Giorgio Pontico su 9 novembre 2009

Cade l’inghilterra a Twickenham (18-9) per mano dell’Australia, mentre il Galles cede (19-12) a degli All Blacks non proprio brillanti. Entrambe le formazioni britanniche hanno fatto del loro meglio, ma non è bastato. L’emisfero sud si allunga subito e si porta su 2-0 dopo la prima giornata di quello che ormai e diventato lo scontro fra Trinations e 6Nations.  A salvare la faccia al rugby europeo è una squadra di club, i Leicester Tigers dove milita il pilone azzurro Castrogiovanni. Le tigri inglesi, prive di almeno 15 prime scelte tra infortuni e convocazioni internazionali, hanno battuto un Sudafrica rimaneggiato, confermando la Guinness Premiership come un torneo valido sotto ogni aspetto tecnico.

Il prossimo week end vedrà affrontarsi Scozia e Fiji a Edimburgo, Inghilterra-Argentina a Londra, Irlanda-Australia  a Dublino, Galles-Samoa a Cardiff, Francia-Sudafrica a Parigi, e per finire Italia-Nuova Zelanda a Milano.

Dura fare pronostici: per l’Italia si tratta di un match proibitivo, il Galles paga un pessimo momento delle sue franchigie in Magners League. Francia e Irlanda sembrano le squadre più accreditate per aggiudicarsi lo scontro con i rivali del sud.

 

 

 

 

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Test d’autunno

Posted by Giorgio Pontico su 5 novembre 2009

Ammetto di non sapere da quanto tempo si sia instaurata la consuetudine degli Autumn Internationals nel rugby internazionale. La relativa voce su Wikipedia non aiuta a sciogliere questo mio dubbio, tuttavia tra pochi giorni si parte. Durerà almeno tre settimane quello che ormai è diventato lo scontro tra due emisferi, due modi praticamente opposti di approcciare il gioco: da una parte il rugby di trincea e dall’altra il rugby di potenza e velocità.

Ancora una volta è una sfida tra Nord e Sud. Nelle ultime stagioni le formazioni australi hanno maltrattato le europee: nel 2008 solo la vittoria del Galles contro l’Australia ci salvò da un vergognoso whitewash continentale. In ogni caso quest’anno la partita sembra meno sbilanciata del solito: Australia e Nuova Zelanda stanno attraversando un delicato momento di transizione. Il vero rullo compressore, l’avversario da battere, è ancora una volta il Sudafrica campione del mondo e vincitore dell’ultimo Trinations.

L’Italia sarà impegnata il 14 novembre a Milano contro la Nuova Zelanda (e il sottoscritto ci sarà), poi a Udine il 21 contro il Sudafrica per finire poi ad Ascoli il 28 contro Samoa.

 

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Milano: – 25

Posted by Giorgio Pontico su 19 ottobre 2009

Isaia Toeava, Piri Weepu, Richard Kahui, Ali Williams, Bryn Evans, Keven Mealamu, Leilia Masaga e Joe Rokocoko. Questi i nomi degli All Blacks che non prenderanno parte agli Autumn Internationals e che quindi non scenderanno in campo a San Siro contro l’Italia. Chi per scelta tecnica, chi per infortunio, si tratta di assenze che non preoccupano troppo Graham Henry, il quale può contare su un gruppo di 33 giocatori: un mix di esperti e giovani come Zac Guildford pronti ad impressionare il selezionatore.

Dalla sponda italiana peseranno eccome le  assenze di Mauro Bergamasco, Andrea Masi e Marco Bortolami: nuova chance quindi per Simone Favaro per confermare quanto di buono fatto nel tour estivo e possibilità per altri giovani di convincere Nick Mallett a credere in loro in vista del prossimo 6N.

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Da Firenze a Udine col furgone

Posted by Giorgio Pontico su 9 settembre 2009

Ma chi ci andrà a Udine a vedere Italia-Sudafrica il prossimo 21 Novembre? Non me ne vogliano gli udinesi e i friulani, ma già stavo pregustando un bel week end passeggiando sui lungarni, godendo dello splendido panorama offerto da Firenze, ascoltando il superbo inno sudafricano rimbombare all’interno dello stadio “Artemio Franchi”. Niente di tutto questo: le curve dello stadio saranno infestate da mandrie di ultras che come al solito metteranno in ombra quei pochi, veri tifosi di calcio che vanno a seguire la propria squadra del cuore. A rugby si giocherà a Udine.

Non ricordo nella storia recente una vicenda simile: un test match tra due nazionali del Tier 1 la cui venue viene spostata per la sovrapposizione con un anticipo del campionato di calcio, peraltro nemmeno tra gli incontri più importanti del week end.

Football/FAIL

FIR/FAIL

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