Rugby Spot Ignoranza

The slow one now will later be fast

Posts Tagged ‘Nuova Zelanda’

Invictus

Posted by Giorgio Pontico su 5 marzo 2010

Visto giusto in tempo prima che uscisse dalle sale. Il “film sul rugby” come in molti lo attendevano mi è piaciuto. Qualcuno diceva che Eastwood “più invecchia, più diventa bravo”. Vero: rendere entusiasmante per i non addetti ai lavori una partita senza mete come quel Sudafrica-Nuova Zelanda di 15 anni fa non sarebbe stato un compito facile.

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Tialata si porta Twitter in campo

Posted by Giorgio Pontico su 26 febbraio 2010

In quanto social-fanatico seguo su Twitter diverse centinaia di persone/testate.  Tra questi vi sono, ovviamente, anche diversi rugbysti (nessuno italiano, almeno per il momento). David Campese, James Haskell e soprattutto Neemia Tialata, pilone destro dei Wellington Hurricanes e degli All Blacks che ha apertamente dichiarato di voler fare uso del suo nanoblog anche quando è impegnato sul campo da rugby. C’è chi storce il naso di fronte a questa iniziativa, sostenendo che Tialata dovrebbe concentrarsi maggiormente sulla sua prestazione in gara piuttosto che perdere tempo con Twitter. Nel Super 14 tuttavia la presenza dei media sul campo si fa sempre più invasiva, con tanto di giocatori intervistati durante l’intervallo: i cinguettii telematici paventati da Tialata a mio parere sono il male minore.

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Rugby o Basket?

Posted by Giorgio Pontico su 20 febbraio 2010

19 febbraio 2010. Seconda giornata del Super 14 2010, a Johannesburg l’incontro tra i locali Lions e i Chiefs neozelandesi finisce 72  a 65 per questi ultimi: un record.

Una volta avevo sentito che il problema del rugby moderno erano le difese fin troppo organizzate. Nel torneo dell’emisfero sud non è raro però che gli incontri finiscano con punteggi impensabili per altri campionati (e altri emisferi). E’ come se avessero giocato 2/3 partite in 80 minuti. 18 mete in tutto. Dick Muir, coach dei Lions, starà ancora chiedendosi cosa si debba fare per vincere oltre che segnare 65 punti.

(via Planet Rugby)

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Da Nord a Sud

Posted by Giorgio Pontico su 18 febbraio 2010

Dick Muir, il coach dei Lions (franchigia sudafricana) dove si è da poco accasato Carlos Spencer, ha spiegato la prova anonima del suo nuovo numero 10 nella sconfitta di sabato scorso contro gli Stormers spiegando che “dopo tutti questi anni trascorsi a giocare nell’emisfero nord la sua attitudine e il suo flair sarebbero diminuiti a causa del tipo di gioco”. Non l’età dunque (Spencer ha 35 anni) ma la troppa esposizione al rugby di trincea, lo stesso da cui però provenivano i vari Michalack e Hernandez, mediani formatisi a nord ma che non hanno affatto sfigurato nel Super 14.

Troppo difficile ammettere che gli Stormers sono semplicemente più forti nonostante il buon Carlos?

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King Carlos torna giù

Posted by Giorgio Pontico su 7 gennaio 2010

Come il suo connazionale Chris Jack, anche Carlos Spencer, apertura degli All Blacks per 35 volte a cavallo tra due secoli, torna giocare nell’emisfero sud dopo una parentesi di cinque anni in Guinness Premiership a Northampton e Gloucester. Proprio come Jack tornerà a giocare lontano dalla Nuova Zelanda e lo farà con i Lions di Johannesburg, una delle cinque franchigie sudafricane impegnate nel prossimo Super 14.

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Welcome, Sir Ian

Posted by Giorgio Pontico su 3 gennaio 2010

Il 2010 si aperto con alcune partite di Guinness Premiership ma soprattutto con la nomina baronetto di Ian McGeechan, allenatore ed ex giocatore scozzese: una figura la cui grandezza ovale ha oltrepassato da tempo il Vallo di Adriano.

Dopo l’esordio con la Scozia nel 1972, il mediano di apertura nato a Headingley nel 1946, ha preso parte come giocatore ai tour dei Lions del 1974 e del 1977.

Conclusa la carriera sul campo Geech non ha più abbandonato l’ambiente della selezione britannica, guidandola come Head Coach dal 1989 al 2009, a parte il 2001 quando venne sostituito da Graham Henry.

Nonostante l’insuccesso maturato nella recente spedizione sudafricana, l’impegno profuso in più di 40 anni di rugby gli è valso comunque il titolo di Officer of the British Empire.

Celebri sono ancora oggi i suoi discorsi pre-partita di cui riporto un esempio del 1997, fatto alla squadra poche ore prima dell’inizio del secondo test match contro il Sudafrica.

12 anni dopo nulla è cambiato: nonostante la serie saldamente in mani ai padroni di casa sudafricani, i Lions hanno reagito con orgoglio vincendo il terzo test ed evitando così la ripetizione della figuraccia patita 4 anni prima in Nuova Zelanda.

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Steve Walsh torna ad arbitrare

Posted by Giorgio Pontico su 4 dicembre 2009

Steve Walsh, neozelandese di Auckland, è stato per diversi anni nel gruppo degli arbitri internazionali IRB fino a quando il temperamento poco consono alla sua figura ne ha determinato l’estromissione. Ieri il SANZAR Referee Manager Lyndon Bray ha annunciato la lista degli arbitri che dirigeranno i match del Super14 2010. Walsh è stato inserito nella lista delle riserve e data la sua considerevole esperienza internazionale non è escluso che torni presto a fischiare sui campi da rugby dell’emisfero sud.

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Noi volevamo Steyn, ma abbiamo votato McCaw

Posted by Giorgio Pontico su 2 dicembre 2009

In molti nella comunità ovale avevano storto il naso di fronte ad alcuni dei candidati a ricevere il premio IRB Player of the Year. Tra Richie McCaw, Brian O’Driscoll , Jamie Heaslip, Tom Croft, Matt Giteau, Fourie du Preez e François Steyn non credo ci siano dubbi nell’affermare che il capitano dell’Irlanda abbia avuto una stagione stellare e probabilmente si sarebbe meritato il premio. Tuttavia, come fa notare il blog Che Palle!, pare che il panel di ex stelle del rugby chiamate a decidere avrebbe voluto votare Steyn, non François ma Mornè: il mediano sudafricano ha forse pagato il fatto di avere esordito solo quest’anno in maglia Springbok ma non ha sbagliato quasi nulla. Ha vinto il S14 a suon di drop e si è imposto subito dopo come titolare in nazionale, portandola a vincere i Trinations e segnando 31 punti all’esordio contro la Nuova Zelanda di un anonimo (rispetto ai suoi standard) Richie McCaw, vincitore del premio.

Un grazie a Luca per la segnalazione 🙂

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Springbok in emergenza, All Blacks con la saudade

Posted by Giorgio Pontico su 26 novembre 2009

In situazioni grave emergenza infortuni avere giocatori di valore impegnati overseas può risultare utile anche per quelle federazioni che applicano norme restrittive per le convocazioni in nazionale. E’ il caso del Sudafrica, che ha dovuto ringraziare la disponibilità (e le insaziate ambizioni) di CJ Van Der Linde e BJ Botha, piloni impegnati in Magners League e non convocati all’inizio del tour autunnale. Pieter De Villiers dovrà ringraziare un altro giocatore, che stavolta porta il suo stesso cognome: si tratta di Jean De Villiers, centro in forza al Munster che tornerà a fare coppia con Jacques Fourie. Probabilmente una delle combinazioni più efficaci a livello internazionale, che si ritroverà per affrontare l’Irlanda.

In casa All Blacks c’è invece un sentimento opposto. Ai tuttineri manca la madrepatria, Aotearoa. Per questo motivo Andy Ellis e Brad Thorn hanno chiesto di poter prendere il volo di ritorno anticipatamente rispetto ai compagni per poter stringere i propri cari.

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Scontro fra emisferi: atto terzo

Posted by Giorgio Pontico su 23 novembre 2009

Il risultato più clamoroso dello scorso weekend di test match è sicuramente quel 9-8 fra Scozia e Australia, prima vittoria per i cardi in 27 anni di scontri, che fa crollare definitivamente 4 anni di strapotere dell’emisfero sud. Ci aveva pensato prima la Francia, battendo gli All Blacks a giugno e il Sudafrica due settimane fa. Galles e Inghilterra hanno ceduto di poco ai tuttineri, mentre l’Italia ha tirato fuori due prestazioni degne di questo nome sia contro la Nuova Zelanda che contro i Campioni del Mondo. E tra due anni ci sono i mondiali, proprio in Nuova Zelanda.

Gli azzurri hanno prodotto una buona performance contro degli Springoboks al gran completo. Solita grande prestazione in mischia chiusa, qualche guizzo nei trequarti (bella la meta di Garcia, anche se probabilmente viziata da un velo) ma pessima gestione del gioco al piede, semplicemente awful. I calci di spostamento non erano altro che regali per Kichner, Steyn e Du Preez: fortuna che l’altro Steyn, ribattezzato The Howitzer, non era stato convocato dal coach sudafricano De Villiers. Orrenda prestazione dalla piazzola sia per Gower che per McLean. Quasi rimpiango Ramiro Pez.

 

Cito da Planet Rugby i risultati

Italy 10 – 32 South Africa
Wales 33 – 16 Argentina
England 6 – 19 New Zealand
Ireland 41 – 6 Fiji
Scotland 9 – 8 Australia
France 43 – 5 Samoa

 

 

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