Rugby Spot Ignoranza

The slow one now will later be fast

Posts Tagged ‘Serie C’

Di rugby, di forum e di pari diritti

Posted by Giorgio Pontico su 7 ottobre 2009

Postando su Rugby.it mi è scappato questo

La FIR investe risorse preziose per sostenere il rugby d’eccellenza (vedi ingresso nel 6N e Celtic League) mentre lascia indietro la base del movimento. Penso che ormai sia evidente.

Perché si fanno consigli straordinari per la Celtic e la Serie C viene lasciata a se stessa? C’è una disparità enorme tra nord e sud purtroppo. Non mi stancherò mai di dire che i 5 gironi lombardi sono pronti dalla fine di agosto, mentre qui nel Lazio per sapere chi gioca e dove dobbiamo attendere il mercoledì precedente la prima di campionato.

L’Italia perderà sempre il confronto con le altre realtà ovali: è una lotta impari non solo a livello di nazionali. Perdiamo sotto il profilo organizzativo e quello amministrativo. Siamo indietro nella pianificazione, non curiamo l’immagine del nostro sport permettendo che esso venga infangato dal primo pennivendolo ignorante che si ritrova a scrivere sulla rosea o cartaccia simile. Una federazione deve sapersi conquistare un peso politico anche e sopratutto all’interno del suo paese: non ha importanza che Dondi occupi un seggio all’IRB (e anche qui ci sarebbe da discutere ma vabbè…) se poi in Italia lo prendono a pesci in faccia.

Mi si dice che sono troppo giovane e che non avendo visto il rugby di vent’anni fa non riesco ad apprezzare quello che c’è adesso. Io rispondo che a 22 anni non ci si deve accontentare, mai.

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Nunzio vobis gaudium magnum… habemus girones!

Posted by Giorgio Pontico su 2 ottobre 2009

Sono arrivati i gironi!

Dopo settimane intere di confronto il Comitato ha reso noti i due gironi regionali della Serie C laziale quando manca poco più di una settimana all’inizio del campionato. Mi ero già espresso sulle modalità di gestione del rugby amatoriale/regionale e il fatto che nonostante abbiano effettuato la divisione in due gruppi non giustifica l’assenza del calendario, sopratutto nel caso di squadre come Ariccia che rischiano di dover affrontare trasferte fino a Civita Castellana e Oriolo Romano e che hanno bisogno di organizzarsi.

Non è un buon momento per il rugby laziale, la Rugby Roma arranca in campionato e i Pretorians sono al centro del ciclone Celtic League: il Nord gli preferirebbe Treviso e pertanto la FIR ha rimesso in discussione un caso che sembrava chiuso mesi fa.

Indipendentemente dai meriti storici il rugby non può rimanere confinato nel magico Nordest.

Sviluppo, pianificazione, crescita, espansione. Termini che non compaiono sul dizionario rugbystico italiano.

Update – Che avevo detto? La FIR si tira indietro e candida Treviso. Non è detta l’ultima parola, i celti difficilmente inghiottiranno il rospo.

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I dolori del giovane Rugby Italiano

Posted by Giorgio Pontico su 29 settembre 2009

Stavo riguardando le foto della mia escursione in Nuova Zelanda e mi è venuto in mente che avrei dovuto scrivere qualcosa rispetto a quel poco di rugby che ho visto laggiù. Sfortuna infatti volle che nella regione di Auckland non si giocasse alcun match della Air New Zealand Cup, la vecchia NPC.

Nel tentativo di trovare una via d’accesso per arrivare sulla cima di Mt.Victoria, a Devonport, mi sono imbattuto in quella che sembrava essere una partita di minirugby. I ragazzini non avranno avuto più di 10 anni: come i loro pari età italiani anche questi avevano due gambe, due braccia, una testa e tanta voglia di divertirsi.

Piccoli Kiwi crescono

Piccoli Kiwi crescono

Eppure qualcosa di diverso c’era. Qualcosa che ai nostri pargoli nessuno sembra in grado di insegnare: il killer instinct. Se puoi segnare una meta la fai. Non cerchi la precisione nel passaggio, non ti perdi nel gesto tecnico fine a sé stesso. Ce lo aveva detto anche Giampiero Granatelli al corso allenatori. Aveva ragione.

Di buono c’è che la FIR sembra essere consapevole di questo problema che colpisce il nostro rugby direttamente alle radici. Siamo indietro di almeno 7-8 anni rispetto alle nazionali di vertice. Il movimento di base si regge sui vecchi valori del rugby amatoriale ed è stritolato dalla burocrazia.

In Inghilterra per svolgere un campionato equivalente alla nostra serie C è sufficiente registrare la squadra presso la Union locale, che poi organizza i campionati e fornisce gli arbitri. Non sono richiesti cartellini o visite mediche. La responsabilità è del giocatore fino a quando non si arriva alle categorie di professionisti.

D’altronde nessuno mi impedisce di giocare a calcetto con gli amici, perché dovrebbe accadere con il rugby? Stiamo indietro anche sotto questo punto di vista.

Permettiamo alle squadre di Super 10 e Serie A di imbottirsi di stranieri di dubbio valore, mentre in Serie C un muratore moldavo non può giocare a meno che non sia il 22esimo in lista. C’è qualcosa che non va, ma qui la Federazione sembra essere sorda.

E’ un movimento giovane, di belle speranze, ma terribilmente mal gestito quello italiano. Se alla diffidenza con cui ci guarda la stampa calciofila sportiva aggiungiamo questi errori banali, dettati dall’ingenuità, non faremo altro che renderci ridicoli. Si vada quindi alla RFU o alla NZRU e si prendano appunti. Si eviti magari la ARU, perché non sono capaci neanche di organizzare un campionato nazionale senza che diventi controproducente dal punto di vista economico.

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Rugby “birra e sarciccia”? No grazie

Posted by Giorgio Pontico su 18 settembre 2009

Nel rugby giocare in Serie C significa affrontare un campionato di livello leggermente superiore a quello delle parrocchie, o un torneo rionale. Specialmente nel Lazio poi, in teoria la seconda regione italiana per numero di tesserati ovali, l’organizzazione e la comunicazione sembrano essere concetti lontani dalla mente che decide del futuro di quelle 25/26 squadre sparse per il viterbese, il Comune di Roma e l’agro pontino.

In Lombardia è già tutto pronto: le squadre e i cinque gironi, uno dei quali è rappresentato sul Web da un blog apposito, sono già pronti. A Roma dovrebbe esserci stata un riunione lo scorso 15 settembre. Il Comitato Regionale Laziale avrebbe dovuto comunicare le date e gli incontri. Stiamo ancora aspettando: tra meno di un mese il campionato dovrà avere inizio ma oggi ancora non si sa nulla. Buio totale.

Per un movimento che ha l’ambizione di crescere, di evolvere, la serietà è una conditio sine qua non, un requisito imprescindibile. Se poi Prato riesce a “dimenticarsi” di non schierare un giocatore squalificato in Super 10 beh, allora i conti tornano.

Errori grossolani. Volemose bene. Il rugby birra e sarciccia mi ha un po’ stufato. In Inghilterra ho giocato anche nella sesta divisione della  Middlesex Merit Table, il livello più basso del rugby inglese. Ho trovato semplicità, divertimento e organizzazione certosina. In Italia, anzi nel Lazio, pare invece che la partita non sia altro che una formalità da espletare prima di arrivare al tanto celebrato Terzo Tempo. Birra e sarciccia appunto.

Dopo la partita in Inghilterra si va al pub, tutti insieme ovviamente. Si chiacchiera, si beve e il più delle volte ognuno paga ciò che consuma. Il capitolo felice della giornata è già passato e ce lo si porta addosso con le ammaccature, i doloretti e quel senso di stanchezza che ogni lunedì mattina sembra inchiodarti al letto. Il bello del rugby è giocarlo, il resto è contorno. E’ sacrificabile e se devo rinunciare al classico terzo tempo alla romana per avere un organo federale in grado di tenermi informato, attaccato al gioco e all’ambiente circostante, ben venga. Meglio un panino veloce, una birra  da 33cl e quattro chiacchiere piuttosto che la tavolata in stile mensa scolastica.

Preferisco non avere il fiato per parlare sapendo di aver lasciato i polmoni sul campo.

Update – Secondo fonti sicure il Comitato ha effettivamente deciso quale dovrebbe essere la composizione dei gironi ma ad oggi non è apparsa nessuna comunicazione ufficiale.

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Rugby Oriolo

Posted by Giorgio Pontico su 3 settembre 2009

Con l’inizio della nuova stagione riprendo la mia attività di addetto stampa per il Rugby Oriolo, squadra militante nella Serie C laziale con cui gioco da ormani 4 anni. Quello che segue è il primo pezzo del puzzle della prossima stagione ovale.

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Oriolo – Da circa due settimane i ragazzi del Rugby Oriolo sono tornati a sudare sotto il Sole di fine estate. Sono 42 gli elementi iscritti nel registro dell’allenatore Sebastiano Massimino, confermato nel suo ruolo per il terzo anno consecutivo e affiancato come sempre da Marco Aloisi, ormai vero e proprio factotum: giocatore, allenatore, magazziniere e segretario (oltrechè Presidente della Polisportiva Oriolo). Come consuetudine Giuseppe Calvaresi sarà il tesoriere della società. A lui spetterà il compito di tenere d’occhio le finanze.

Il presidente Mauro Fiori è stato anche lui rieletto nella sua posizione di massimo dirigente che, salvo imprevisti, manterrà fino al 2013, anno in cui l’intero Direttivo, composto attualmente – oltre dai sopra citati – anche da Simone Ridolfi, Luigi Cortesi, Salvatore Morbidelli ed Emiliano Massimino, verrà rinnovato.

Anche per questa stagione il compito di spremere tutto il sudore possibile dai giocatori è stato affidato a Cristina Caporali. Come molti altri elementi di questa società anche lei fa del multitasking una delle sue caratteristiche principali: oltre a far parte del Direttivo ricopre in maniera eccellente anche la posizione di webmaster del sito della società, che è stato completamente rinnovato.

Società che ha cambiato denominazione, rientrando all’interno di una realtà più grande che è la Polisportiva Oriolo, con il compito di contribuire allo sviluppo del movimento rugbistico del territorio circostante, che nel caso specifico di Oriolo Romano poggia le sue basi su una tradizione di alto livello e su 40 anni di storia ovale.

Proprio quest’anno ricorre infatti il quarantennale del riconoscimento federale della prima formazione oriolese, quella Primula Rossa che impressionò tutti nel corso dei Giochi della Gioventù del 1969. Per ricordare degnamente questa ricorrenza la dirigenza del Rugby Oriolo sta lavorando alacremente per ultimare i preparativi di una stagione che tutti, giocatori, dirigenti e tifosi vorranno ricordare in futuro.

L’avvio della stagione è previsto per la prima domenica di ottobre, tuttavia il Comitato Regionale del Lazio, l’ente FIR preposto all’organizzazione dell’attività della Serie C laziale, divulgherà solo il prossimo 15 settembre la composizione dei gironi e il calendario della stagione sportiva 2009/2010, ma ci aspettiamo belle sorprese.

Nel frattempo gli allenamenti continuano agli ordini di Coach Massimino nelle giornate di martedì, giovedì e venerdì alle ore 19:00 presso gli impianti sportivi di Oriolo Romano.

Giorgio Pontico

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