Rugby Spot Ignoranza

The slow one now will later be fast

Posts Tagged ‘Francia’

E’ un po’ azzurro il best XV di Planet Rugby

Posted by Giorgio Pontico su 2 marzo 2010

Nel XV della settimana proposto da Planet Rugby figurano ben quattro giocatori italiani, a conferma dell’ottima impressione fatta nel corso della vittoriosa partita contro la Scozia. Si tratta di Gonzalo Canale, autore del break fatale che ha dato origine alla meta di Pablo Canavosio, anch’egli inserito nei migliori quindici della giornata insieme all’infaticabile Mauro Bergamasco e al capitano pro-tempore Leonardo Ghiraldini. Salvatore Perugini, pur non inserito nella lista, viene indicato come la prima alternativa per lo spot di pilone sinistro. Un buon risultato tutto sommato, specialmente se si tratta, come in questo caso, di una testata specialistica quasi sempre avara di notizie riguardanti il nostro rugby. L’Italia, dopo la Francia (5 giocatori) e insieme all’Irlanda , è la seconda nazionale più rappresentata in questo particolare team. Galles e Inghilterra si spartiscono le ultime due posizioni rimaste mentre resta a becco asciutto la Scozia cui non basta il (discutibile) MOTM conferito a Dan Parks per lasciare il segno sulla terza giornata del Sei Nazioni.

Posted in Uncategorized | Contrassegnato da tag: , , , , , , , | 1 Comment »

Mischia è quando arbitro fischia

Posted by Giorgio Pontico su 11 gennaio 2010

Traduco un interessante articolo di Bryn Stephen uscito oggi su Planet Rugby. Vale la pena di leggere.

Mi piacerebbe dipingere un quadro per voi. Un giorno nella vita di un pilone. Noi sudiamo, sanguiniamo, lavoriamo sodo con l’obiettivo di garantire il possesso dell’ovale. E’ una delle nostre funzioni primarie.

In un articolo scritto tempo fa, ero preoccupato rispetto alle mischie e a ciò che sarebbero potute diventare nel mondo delle ELV  e del professionismo ai massimi livelli.

Ero preoccupato che la nuova regola del “tocco…ingaggio”, insieme al resto, avrebbe ridimensionato notevolmente la natura agonistica della mischia.

Se da una parte ritengo che il danno sia stato minimo (sicuramente inferiore a quanto temevo), dall’altra è comunque cambiato qualcosa: l’introduzione del pallone. Guardare l’ovale muoversi come una calamita verso i piedi del numero otto avversario è uno degli spettacoli più deprimenti per una prima linea che sta dando tutto in una mischia per quei fondamentali centimetri che darebbero al tallonatore la possibilità di contendere la palla.

Prima che ce ne accorgiamo l’ovale è già sparito e una nuova fase di gioco si sta sviluppando in giro per il campo, andando a finire solitamente con una nuova mischia per la quale non abbiamo alcuna speranza di vittoria.

Non si tratta necessariamente di un “qualcosa” che succede, noi prime linee conosciamo un paio di cosette che accadono li sotto e che nessuno vede… il fatto è che ciò (l’introduzione storta ndr) è cosi sfacciato e così costante.

Cercando un riferimento biblico vorrei citare “Regole” capitolo 20.6 versetto D:”Il mediano di mischia deve introdurre la palla esattamente al centro della mischia, in modo che tocchi il terreno immediatamente al di là delle spalle del pilone più vicino.

La prossima volta che guardate una partita, che sia Guinness Premiership, Super 14, Magners Leegue o persino la vostra squadra locale che gioca contro alcuni studenti nella Merit Table del Somerset, prestate attenzione alle mischie e tenete a mente tutte le volte in cui la palla è introdotta diritta. Rimarrei sbalordito se doveste utilizzare più di una mano per tenere il conto.

Quindi che motivo c’è ormai per fare le mischie? Nonostante ciò vengono concesse come ripartenze di gioco per moltissime infrazioni: sono quasi dei mini-calci liberi per punire piccoli errori di handling.

La mischia dovrebbe essere caratterizzata da una natura agonistica che permetta alla squadra che ha commesso l’errore di riottenere la palla, mettendoci qualcosa in più di una semplice “pezza”.

Avallando questo vizio delle “introduzioni storte” si nullifica il senso della mischia stessa. Quindi perché proseguire con questo scempio? Se non c’è possibilità di riconquistare il possesso perduto tanto vale che l’arbitro conceda calci liberi invece che la classica mischia, ma sicuramente questa soluzione equivale a volersi sbarazzare di una mosca fastidiosa prendendola a fucilate – un’esagerazione. E’ un confronto che DEVE esserci, altrimenti potremmo evitare di stressarci convertendoci al rugby league.

Ancora non comprendo per quale ragione questo fatto non sia mai stato evidenziato da arbitri e addetti ai lavori. Eppure tutto il clamore suscitato tempo fa dalla questione “breakdown” ha determinato la nascita di forum di discussione, la parentesi delle ELV e nuove direttive. Perché non accade la stessa cosa con la mania delle introduzioni storte? Facile: Brian Moore (ex internazionale inglese ora noto commentatore tv ndr) ha glissato sull’argomento tante di quelle volte che ora nessun cronista fa notare gesti simili.

Tuttavia lui stesso ha cambiato opinione con il passare del tempo. Una volta resosi conto del fenomeno ha finalmente iniziato a farsi sentire. Ora commenta con sarcasmo ogni introduzione storta “non vista” dall’arbitro: vuol dire chi scrive le leggi del gioco e chi è preposto a verificarne il rispetto si sono silenziosamente adeguati a questo modo farsesco di intendere questo particolare.

Sono per caso giunti ad un punto di non ritorno, facendo sì che si consolidasse una tradizione che ora non sembrano in grado di fermare per una qualche paura?

Sicuramente tutti ricordete l’episodio in cui Neil Back, durante la finale di Heineken Cup del 2002 tra Leicester e Munster, tallonò la palla con la mano strappandola letteralmente via a Peter Stringer. L’ho odiato per questo. In nessun modo ero in grado di spiegarmi come potesse un giocatore del suo calibro scendere a questi livelli.

Sapete, adesso inizio a rendermene conto. L’unico modo per vincere una mischia contro è agire illegalmente. So che molta gente chiederebbe la mia testa per pensarla in questo modo, ma vedere episodi del genere accadere sporadicamente non è così triste come vedere ogni settimana l’ovale che rotola beato direttamente in seconda linea.

Mi piace il combattimento proprio della prima linea. Mi piace combattere quando gioco lì. Sapere di aver svolto il mio compito come si deve mi da’ più soddisfazione se riusciamo a vincere una mischia con introduzione avversaria: ha tutto un altro sapore.

Cosa si può fare per ovviare a ciò? E’ semplice. Arbitri: fate qualcosa! Sono consapevole della pressione che dovete sopportare stando sotto i riflettori, con allenatori e tifosi pronti a farvi notare più o meno educatamente le loro opinioni. Ma è facile se ci si pensa a fondo.

Indicate il punto e la linea per l’amore del cielo! Persino i giudici di linea potrebbero farlo se si trovassero in una posizione adeguata, specialmente adesso che sono stati rinominati come assistenti dell’arbitro.

Temo che se non lo facciate, l’IRB non ci penserà due volte a sacrificare le mischie per dei calci di seconda. Sarebbe la fine per civilità come la conosciamo oggi.

Bryn Stephen (tradotto da Giorgio Pontico)

Posted in Uncategorized | Contrassegnato da tag: , , , , , , | Leave a Comment »

Scontro fra emisferi: atto terzo

Posted by Giorgio Pontico su 23 novembre 2009

Il risultato più clamoroso dello scorso weekend di test match è sicuramente quel 9-8 fra Scozia e Australia, prima vittoria per i cardi in 27 anni di scontri, che fa crollare definitivamente 4 anni di strapotere dell’emisfero sud. Ci aveva pensato prima la Francia, battendo gli All Blacks a giugno e il Sudafrica due settimane fa. Galles e Inghilterra hanno ceduto di poco ai tuttineri, mentre l’Italia ha tirato fuori due prestazioni degne di questo nome sia contro la Nuova Zelanda che contro i Campioni del Mondo. E tra due anni ci sono i mondiali, proprio in Nuova Zelanda.

Gli azzurri hanno prodotto una buona performance contro degli Springoboks al gran completo. Solita grande prestazione in mischia chiusa, qualche guizzo nei trequarti (bella la meta di Garcia, anche se probabilmente viziata da un velo) ma pessima gestione del gioco al piede, semplicemente awful. I calci di spostamento non erano altro che regali per Kichner, Steyn e Du Preez: fortuna che l’altro Steyn, ribattezzato The Howitzer, non era stato convocato dal coach sudafricano De Villiers. Orrenda prestazione dalla piazzola sia per Gower che per McLean. Quasi rimpiango Ramiro Pez.

 

Cito da Planet Rugby i risultati

Italy 10 – 32 South Africa
Wales 33 – 16 Argentina
England 6 – 19 New Zealand
Ireland 41 – 6 Fiji
Scotland 9 – 8 Australia
France 43 – 5 Samoa

 

 

Posted in Uncategorized | Contrassegnato da tag: , , , , , , , , , , , , , , , | Leave a Comment »

Nkosi Sikelel’ iAfrika storpiato

Posted by Giorgio Pontico su 16 novembre 2009

Tra le tante partite giocate lo scorso week end ce n’è stata una, oltre a Italia-Nuova Zelanda, che mi sento di sottolineare più delle altre: Francia-Sudafrica. Si è giocato a Tolosa e i transalpini sono riusciti a mantenere l’imbattibilità casalinga che dura ormai da più di 10 anni. Il match è stato trasmesso da Sky e proprio mentre assieme ad alcuni amici ci preparavamo ad assaporare Nkosi Sikelel’ iAfrika, siamo rimasti di sasso nell’ascoltare la pessima performance del cantante Ras Dumisani, sudafricano residente in Francia. Stonatissimo: va bene mantenere un proprio stile (il reggae in questo caso), ma fare scempio di un momento importante per la squadra ospite e prendersi gioco in generale di tutto il protocollo che accompagna lo svolgimento di un test match è troppo.

La SARU ha scritto alla federazione francese una lettera indignata: Jo Maso, team manager dei galletti, ha risposto spiegando che solitamente viene chiesto alle ambasciate delle nazioni ospiti di individuare un cantante per l’inno. La colpa di questa figuraccia sarebbe dunque da attribuire al Sudafrica stesso? Non credo, intanto lo stesso Dumisani ha difeso la propria performance dicendo di aver “cantato benissimo, e che tutti erano commossi”. De gustibus non disputandum est, ma a me ‘sto tizio pare proprio stonato…

 

 

 

 

 

Posted in Uncategorized | Contrassegnato da tag: , , , , , , , , | Leave a Comment »