Rugby Spot Ignoranza

The slow one now will later be fast

Posts Tagged ‘Squalifiche’

Il pugno di Tronky

Posted by Giorgio Pontico su 27 ottobre 2009

L’utente toga sul forum di Planet Rugby ha nella firma del proprio profilo questa gif, titolata “Possibly The Greatest Momento Of Test Rugby”, ossia “probabilmente il miglior momento nella storia del rugby internazionale”.

Irlanda-Italia del 2002: Stringer fa perdere la pazienza a Troncon

Non so se lo sia: Tuqiri che passa sotto le gambe di un giocatore inglese durante la finale della RWC 2003 non si batte. Tuttavia questo cartone mollato da Tronky all’odioso Stringer potrebbe a prima vista sembrare (in effetti lo è) un pessimo episodio antisportivo: per comprenderlo al meglio bisognerebbe essere sia Stringer che Troncon allo stesso tempo.

Stessa scena: altra prospettiva

Io da semplice appassionato vedo l’ex capitano dell’Italia esasperato per come si sta evolvendo la partita (l’Italia perderà 32-17 alla fine), mentre dall’altra parte c’è un folletto calvo che commette un fallo stupido, inutile, atto ad innervosire e ad ottenere un ulteriore vantaggio: Troncon si becca il rosso diretto. Italia in 14 e Irlanda che porta facilmente a casa la partita tra le mura amiche del vecchio Lansdowne Road.

Un profano troverebbe in questo gesto una superficiale conferma alle varie credenze comuni che vogliono i rugbysti come dei barbari illetterati e attaccabrighe. Io dico che durante una partita si provano delle emozioni così forti, specialmente a livello di 6Nazioni, che un pugno di Troncon può trasformarsi nella sintesi del perdente che vuole fargliela pagare al vincitore, nel grido disperato di chi sa di aver perso come da pronostico. E’ la presa di coscienza del proprio valore: “Non siamo la squadra materasso – sembra voler dire – è vero che non vinciamo, ma gli altri quando ci affrontano sanno che non sarà una passeggiata”.

Ora le cose sono cambiate, almeno in parte. I mediani di mischia non portano più il caschetto (Tronky era in effetti l’unico che io ricordi a portarlo) e le scazzottate sono aumentate. E’ il cinema baby…

 

ps Peter Stringer si è rialzato due secondi dopo la scena in questione, andandosi a prendere i complimenti dei compagni per il trucchetto adottato.

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Keep your eyes on the action

Posted by Giorgio Pontico su 21 ottobre 2009

Non è stato un grande fine settimana per gli arbitri. Non che abbiano arbitrato male, ma in entrambi gli emisferi si sono viste azioni di gioco più o meno divertenti che hanno coinvolto i direttori di gara.

La prima azione riguarda il fischietto neozelandese Chris Pollock, impegnato a dirigere il match di ANZC tra Canterbury e Hawke’s Bay si prende una sportellata niente male dall’ala rossonera Sean Maitland. Lo schiocco dell’impatto si sente chiaramente e consente di condividere il dolore con l’arbitro.

Il secondo episodio viene dall’Europa ma ha per protagonista Brian Mujiati, pilone ex springbok. La partita è Northampton vs Perpignan, entrambe nello stesso di girone di Heineken Cup del Treviso. Nigel Owens, internazionale gallese, non si trova in posizione corretta, almeno secondo Mujiati che lo spinge via con particolare veemenza. Owens non sembra prenderla affatto bene: Mujiati rischia di essere squalificato a vita ma è improbabile che ciò accada.

Vedi anche

I’ve got bad skills… and my jersey is white

(via Rugbydump)

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IRB vs SARFU

Posted by Giorgio Pontico su 14 luglio 2009

Era nell’aria da qualche giorno ma adesso ha assunto una forma ufficiale: La federazione sudafricana non la passerà liscia. Il capitano John Smit sarebbe responsabile quanto la SARFU per quanto accaduto nell’ultimo test con i Lions britannici. Smit si era recentemente posto a difesa del suo coach Pieter De Villiers, accusando i media di approfittare dell’inesperienza dell’allenatore a trattare con la stampa.

Per ora non è dato sapere di quale natura saranno i provvedimenti presi dal Judicial Panel Chairman dell’IRB: il Sudafrica è candidato, come del resto l’Italia, ad ospitare la RWC nel 2015 o nel 2019, e forse il giudice potrebbe puntare proprio su questo fattore. E’ invece completamente da escludere l’esclusione degli Springbok dal Trinations: l’organizzazione e la cessione dei diritti televisivi del torneo sono gestiti dal SANZAR, organismo indipendente dall’IRB.

Tuttavia la questione che rischia di prendere piede, compromettendo in qualche modo l’equilibrio del mondo ovale, è quella del rispetto verso gli enti che gestiscono il rugby, in questo caso l’IRB. La sceneggiata sudafricana infatti non è stata solo una boutade messa in atto dai giocatori della nazionale gialloverde: si è trattato di un colpo all’autorità dell’International Rugby Board. Un colpo che è stato assestato non solo dai nazionali, ma anche dal coach, dal presidente federale, dai tifosi: insomma tutto il movimento dell’ex Colonia del Capo si è scagliato contro il principio dell’inviolabilità dell’arbitro.

Evidentemente la grazia fatta a Schalk Burger (8 settimane di squalifica per eye-gouging deliberato) non è bastata ai tifosi saffer.

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Justice 4… who?

Posted by Giorgio Pontico su 8 luglio 2009

Non è andata giù all’IRB la pantomima inscenata dagli Springboks, che in occasione del terzo e ultimo incontro contro i B&I Lions sono scesi in campo indossando una fascia bianca con su scritto “Justice 4”, che tradotto significherebbe più o meno “giustizia per il numero 4”, Bakkies Botha, squalificato per due settimane per un entrata scomposta in una ruck che è costata la spalla al pilone gallese Adam Jones.

L’IRB ha dichiarato che questo tipo di comportamento non può essere tollerato poiché lede l’autorità stessa dell’organismo del rugby mondiale e ha annunciato che la South African Rugby Football Association dovrà rispondere in sede ufficiale della condotta tenuta dai suoi giocatori, peraltro spalleggiati in quell’occasione dalla SARPA, l’associazione dei giocatori sudafricani.

Storicamente lo stile di gioco dei saffer si è contraddisto per essere molto duro e, in alcune occasioni, poco pulito: ne è un esempio la squalifica inflitta due settimane fa al flanker Schalk Burger, colpevole di eye-gouging, ovvero far entrare le proprie dita a contatto con gli occhi dell’avversario: un gesto grave e pericoloso che forse richiederebbe più otto settimane di stop.

Fa bene dunque l’IRB a prendersela con l’intera federazione sudafricana, giacché persino l’allenatore della nazionale Pieter De Villiers, di certo non un grande comunicatore, si è prodotto in uscite decisamente poco felici commentando l’operato di Botha e Burger, salvo poi ritrattare frettolosamente vista la pioggia di critiche.

Ora non bisogna fare altro che attendere l’evolversi della situazione e aspettare per vedere in che modo vorrà comportarsi l’IRB e se riuscirà ad imporre la propria autorità nei confronti della nazione rugbystica che attualmente vanta la nazionale campione del mondo e la franchigia vincitrice dell’ultimo Super 14.

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