Rugby Spot Ignoranza

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Posts Tagged ‘Scozia’

E’ un po’ azzurro il best XV di Planet Rugby

Posted by Giorgio Pontico su 2 marzo 2010

Nel XV della settimana proposto da Planet Rugby figurano ben quattro giocatori italiani, a conferma dell’ottima impressione fatta nel corso della vittoriosa partita contro la Scozia. Si tratta di Gonzalo Canale, autore del break fatale che ha dato origine alla meta di Pablo Canavosio, anch’egli inserito nei migliori quindici della giornata insieme all’infaticabile Mauro Bergamasco e al capitano pro-tempore Leonardo Ghiraldini. Salvatore Perugini, pur non inserito nella lista, viene indicato come la prima alternativa per lo spot di pilone sinistro. Un buon risultato tutto sommato, specialmente se si tratta, come in questo caso, di una testata specialistica quasi sempre avara di notizie riguardanti il nostro rugby. L’Italia, dopo la Francia (5 giocatori) e insieme all’Irlanda , è la seconda nazionale più rappresentata in questo particolare team. Galles e Inghilterra si spartiscono le ultime due posizioni rimaste mentre resta a becco asciutto la Scozia cui non basta il (discutibile) MOTM conferito a Dan Parks per lasciare il segno sulla terza giornata del Sei Nazioni.

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Italia, cucchiai di legno e Celtic League

Posted by Giorgio Pontico su 27 febbraio 2010

Una partita che ha avuto poco di entusiasmante (per i non italiani) quella vinta dall’Italia 16-12 sulla Scozia ma che, oltre ad evitare il terzo cucchiaio di legno consecutivo, ha un significato importante anche in chiave Celtic League, dove è proprio la federazione scozzese a non gradire l’ingresso delle franchigie italiane. E’ la terza vittoria italiana negli ultimi quattro incontri nel 6 Nazioni tra le due rappresentative: qualcosa dovrà pure significare. Certo ci vorrebbero confronti più frequenti anche a livello di club ma gli ultimi sorteggi delle coppe europee non ne hanno consentiti. Molto lucida l’analisi di Pablo Canavosio nel post partita: “Questo è un successo importante per tutto il movimento – ha dichiarato il mediano di mischia azzurro – soprattutto perché è la Scozia a non volerci in Celtic League. Oggi, sul campo, abbiamo dimostrato di valere quel torneo”.

Una conclusione positiva del torneo continentale (evitare una figuraccia con la Francia e tentare il colpaccio a Cardiff) potrebbe anche significare la conferma di Nick Mallett come commissario tecnico, il che ne farebbe il più longevo allenatore dell’Italia dai tempi di George Coste: i vari Johnstone, Kirwan e Berbizier non sono mai andati oltre le tre stagioni alla guida degli azzurri.

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Welcome, Sir Ian

Posted by Giorgio Pontico su 3 gennaio 2010

Il 2010 si aperto con alcune partite di Guinness Premiership ma soprattutto con la nomina baronetto di Ian McGeechan, allenatore ed ex giocatore scozzese: una figura la cui grandezza ovale ha oltrepassato da tempo il Vallo di Adriano.

Dopo l’esordio con la Scozia nel 1972, il mediano di apertura nato a Headingley nel 1946, ha preso parte come giocatore ai tour dei Lions del 1974 e del 1977.

Conclusa la carriera sul campo Geech non ha più abbandonato l’ambiente della selezione britannica, guidandola come Head Coach dal 1989 al 2009, a parte il 2001 quando venne sostituito da Graham Henry.

Nonostante l’insuccesso maturato nella recente spedizione sudafricana, l’impegno profuso in più di 40 anni di rugby gli è valso comunque il titolo di Officer of the British Empire.

Celebri sono ancora oggi i suoi discorsi pre-partita di cui riporto un esempio del 1997, fatto alla squadra poche ore prima dell’inizio del secondo test match contro il Sudafrica.

12 anni dopo nulla è cambiato: nonostante la serie saldamente in mani ai padroni di casa sudafricani, i Lions hanno reagito con orgoglio vincendo il terzo test ed evitando così la ripetizione della figuraccia patita 4 anni prima in Nuova Zelanda.

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Scontro fra emisferi: atto terzo

Posted by Giorgio Pontico su 23 novembre 2009

Il risultato più clamoroso dello scorso weekend di test match è sicuramente quel 9-8 fra Scozia e Australia, prima vittoria per i cardi in 27 anni di scontri, che fa crollare definitivamente 4 anni di strapotere dell’emisfero sud. Ci aveva pensato prima la Francia, battendo gli All Blacks a giugno e il Sudafrica due settimane fa. Galles e Inghilterra hanno ceduto di poco ai tuttineri, mentre l’Italia ha tirato fuori due prestazioni degne di questo nome sia contro la Nuova Zelanda che contro i Campioni del Mondo. E tra due anni ci sono i mondiali, proprio in Nuova Zelanda.

Gli azzurri hanno prodotto una buona performance contro degli Springoboks al gran completo. Solita grande prestazione in mischia chiusa, qualche guizzo nei trequarti (bella la meta di Garcia, anche se probabilmente viziata da un velo) ma pessima gestione del gioco al piede, semplicemente awful. I calci di spostamento non erano altro che regali per Kichner, Steyn e Du Preez: fortuna che l’altro Steyn, ribattezzato The Howitzer, non era stato convocato dal coach sudafricano De Villiers. Orrenda prestazione dalla piazzola sia per Gower che per McLean. Quasi rimpiango Ramiro Pez.

 

Cito da Planet Rugby i risultati

Italy 10 – 32 South Africa
Wales 33 – 16 Argentina
England 6 – 19 New Zealand
Ireland 41 – 6 Fiji
Scotland 9 – 8 Australia
France 43 – 5 Samoa

 

 

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Chi ha detto che è uno sport per soli uomini?

Posted by Giorgio Pontico su 30 settembre 2009

Cade in Scozia l’ennesimo tabù che riguarda il rugby. Linsdey Smith, ventiquattrenne di Inverness, è la prima donna nominata dalla Federazione Scozzeze (SRU) come development officer per la promozione dello sport ovale nella contea del Renfrewshire. Si tratta della prima volta che un incarico legato direttamente alla gestione del gioco viene affidato ad un esponente femminile del movimento.

Smith, che vanta alcune apparizioni con la seconda rappresentativa nazionale scozzese, dovrà coordinare il lavoro da svolgere nelle scuole, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi fissati dagli organi federali: invertire il trend negativo che negli ultimi anni aveva colpito la crescita del movimento. Se nel 2012 il totale dei praticanti scozzesi supererà quota 38mila sarà anche merito suo.Rugby Femminile

Ottima notizia se si pensa che persino la nazionale neozelandese di rugby femminile, le quasi imbattibili Black Ferns, ha uno staff tecnico composto esclusivamente da uomini

(fonte immagine)

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